The Substance è il ritorno di Demi Moore in un body horror interessante (2024)

Negli anni '90, Demi Moore è stata per breve tempo l'attrice più pagata al mondo, incassando 12 milioni di dollari per Striptease. Quello è stato l'apice di una carriera che poi si è rallentata, anche se Moore ha lavorato in svariati progetti, tra cui il recente Feud: Capote vs. The Swans, dove ha insossato i panni di una donna di mondo arrabbiata. Tuttavia è passato tanto tempo dall'ultima volta che ha avuto un ruolo da protagonista così intrigante come quello in The Substance, satira fantascientifica sul body-horror, presentata in anteprima al Festival di Cannes il 19 maggio.

Il film, della regista francese Coralie Fargeat, prende brutalmente di mira una cultura che Moore conosce fin troppo bene: la terribile pressione esercitata sulle donne affinché siano sempre giovani e belle, a dispetto della realtà. A questo proposito, il casting di Moore non poteva essere più azzeccato: in quarant'anni di carriera l'attrice è stata torchiata dai media, scrutata, fatta oggetto di speculazioni e messa da parte. Forse per ribellarsi a tutto questo, o fare almeno un commento, Moore si lancia in The Substance, impegnandosi con la passione di chi ha qualcosa di urgente da dire.

L'attrice interpreta Elisabeth Sparkle, un'ex star del cinema diventata guru del fitness in TV (una chiara allusione a Jane Fonda) che sembra afflitta dalla solitudine quando non sorride e non solleva in alto la gamba per le telecamere. Quando scopre che i produttori del programma vogliono cambiarla con (già!) un modello più recente, Elisabeth si procura un misterioso elisir che, come le viene promesso da una voce incorporea in un video, creerà una sua versione più giovane.

Tuttavia non la ringiovanirà come faceva il siero di Isabella Rossellini per le donne della Morte ti fa bella. Con un certo gusto per il macabro, creerà invece un secondo corpo a partire dal DNA di Elisabeth. In questo modo lei potrà trascorrere sette giorni nella sua versione più giovane, interpretata da Margaret Qualley, tornando alla sua versione regolare nella settimana successiva, altrimenti potrebbe accaderle qualcosa di brutto — anche se non le è stato detto cosa.

Voi, cari lettori, vi aspettate che Elisabeth rispetti questa regola? Certo che non lo fa. Voi invece lo fareste, se aveste la possibilità di abitare un corpo che il mondo ritiene molto più desiderabile? Elisabeth, che nel nuovo corpo si fa chiamare Sue, riottiene il suo lavoro e sale rapidamente la scala della notorietà, mentre il suo vecchio corpo giace in stato sul pavimento del bagno o in un armadio nascosto. Questa totale abiura di sé al fine di soddisfare le richieste della società è uno spettacolo triste. Anche Elisabeth si pone delle domande, ma The Substance non indaga a fondo il complesso legame tra pressioni interne ed esterne.

Fargeat ambienta il film in una versione iper-stilizzata del nostro mondo, che forse compromette la rilevanza del suo messaggio. Si vorrebbe che il film fosse più aderente alla realtà, per sottolineare così il contrasto con la crescente surrealtà della vita privata di Elisbeth. Senza questa sfumatura, Fargeat può proporre unicamente delle considerazioni generali, soprattutto sulla chirurgia plastica e su altre procedure estetiche.

In questa critica, colpe forse eccessive vengono date alle donne che si sottopongono a questi interventi e, in alcuni casi, si spingono troppo oltre. Per quanto divertente e spiritoso, The Substance racconta una storia molto triste di una donna che si distrugge nella disperata speranza di fare il contrario. Fargeat, però, non si cura di questo aspetto e si dedica ad aumentare la comicità grossolana mentre il film supera abbondantemente le due ore. I finali sono troppi, come se Fargeat, avendo a disposizione diverse grandi idee per chiudere, non fosse riuscito a prendere una decisione. Così sono tutti buttati lì, uno dopo l'altro, mentre il film consuma senza mordente le buone premesse.

Moore e Qualley, però, fanno un ottimo lavoro. Moore è particolarmente coinvolgente, abile nel gestire un'intensa trasformazione che probabilmente è la recitazione più fisica che abbia mai fatto dai tempi di G.I. Jane. È emozionante vedere un'attrice (o un attore) impegnarsi così tanto, mostrare tanta devozione alla causa del suo film. Lo stesso apprezzamento merita la chiara deternminazione di Fargeat. L'impegno ha dato i suoi frutti e al festival The Substance è stato un grande successo di pubblico.

È possibile cogliere una certa ironia in tutto ciò, se si considera il particolare ethos su donne e bellezza che pervade Cannes. Siamo tutti qui a goderci una parodia di un sistema di cui siamo anche volenterosi partecipanti. Suppongo che questa sia una tragica ironia che ben si addice a The Substance, un film cattivo e intelligente che potrebbe essere più tagliente e invece è efficacemente smussato. Se non altro, magari potremo sentirci un po' meglio con noi stessi la prossima volta che una splendida ventenne passerà sulla Croisette… Ma a quale prezzo?

The Substance è il ritorno di Demi Moore in un body horror interessante (2024)

References

Top Articles
Latest Posts
Article information

Author: Saturnina Altenwerth DVM

Last Updated:

Views: 6718

Rating: 4.3 / 5 (64 voted)

Reviews: 95% of readers found this page helpful

Author information

Name: Saturnina Altenwerth DVM

Birthday: 1992-08-21

Address: Apt. 237 662 Haag Mills, East Verenaport, MO 57071-5493

Phone: +331850833384

Job: District Real-Estate Architect

Hobby: Skateboarding, Taxidermy, Air sports, Painting, Knife making, Letterboxing, Inline skating

Introduction: My name is Saturnina Altenwerth DVM, I am a witty, perfect, combative, beautiful, determined, fancy, determined person who loves writing and wants to share my knowledge and understanding with you.